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Rainbow Family, la comunità che vive lontano dal mondo

L’incontro con la Rainbow Family, o “Famiglia Arcobaleno”, è un raduno annuale di persone che credono nei valori della non-violenza e nell'idea che tutti gli esseri umani sono uguali ed hanno gli stessi diritti. Queste persone si danno appuntamento ogni anno in una località differente, solitamente in posti incontaminati, privi di corrente elettrica e, per il bisogno di una totale intimità, anche difficili da raggiungere. Gli incontri seguono i cicli lunari, iniziano con la luna nuova e terminano con la successiva. Durano quindi più o meno un mese. Per raggiungere questo luogo ci sono volute circa dieci ore, di cui quattro nella selvaggia natura con un faticoso cammino.
Rispetto a quello che si possa credere, nei raduni è vietato l'uso di droghe e alcol, anche un singolo soggetto ubriaco potrebbe disturbare tutta l'armonia o recare danni. Non ci sono regole, ma ci sono le libertà fondamentali che tutti rispettano. Un luogo dove ti senti libero di essere. Un bell'esempio di come le persone possono vivere insieme e in pace, nel concetto di uguaglianza sociale.
L’elemento principale che accomuna tutta la famiglia è il fuoco, o meglio chiamato fuoco sacro, che si trova in un grande cerchio di pietre e rappresenta il cuore centrale.
Passiamo gran parte della giornata in totale nudità a contatto con la natura, lasciandoci attraversare il corpo dai fiumi e coccolandoci su questi minerali luminosi, abbagliati da un sole che abbraccia il cuore del mondo: La Sierra Nevada.

Oltre alle tribù indigene locali, ovvero i Kogi, ci sono anche diversi sciamani venuti da ogni parte dell’Amazzonia per partecipare a quest’incontro. Ci sono anche i Mamos della Sierra Nevada che non vanno confusi con gli sciamani. I Mamos sono considerati sacerdoti e insegnanti e ricoprono un ruolo importante nella loro tribù. Per diventare leader della tribù, quindi Mamo, bisogna passare i primi nove anni di vita meditando tra le grotte e le vette della Sierra Nevada, poi si è pronti all’addestramento. I Mamos hanno tre profezie nelle loro scritture storiche che vengono tramandate da generazione in generazione. Una di queste diceva che sarebbe venuto un uomo al loro cospetto per proporre di collaborare alla salvaguardia e la conservazione di questa parte di mondo ancora intatta.
Queste montagne contengono una quantità incalcolabile di quarzo. Secondo i Mamos tra questi cristalli è possibile leggere tutta la storia di questa valle. Addirittura, si racconta di una tribù che riesce a gestire le condizioni climatiche grazie a questi cristalli.

Dei giorni di pioggia ininterrotta hanno distrutto una parte delle tende, un’epidemia di funghi si è fatta subito spazio tra i presenti e in tanti hanno dovuto lasciare il raduno. Nonostante ciò, gli incontri con gli sciamani e i percorsi di medicina naturale sono andati avanti regolarmente, i loro canti hanno accompagnato come sempre tutte le cerimonie.
Quella dolorosa con il Kambo: dove lo sciamano esegue una scottatura sulla spalla, poi inserisce con uno stecco di legno le secrezioni del sudore di una rana che vive solo in Amazzonia, considerato il più potente antibiotico depurativo naturale.
Quella mistica e purificativa del Temazcal: ovvero una capanna apparentemente simile ad una sauna, ma con un’importanza ed un valore che si tramanda da millenni. Ne hanno costruita una di forma circolare che assomiglia ad un igloo, ma la rappresentazione è quella del grembo materno, da qui si entra “sporchi” e si esce “puliti”, grazie all’espulsione di tossine, colesterolo in eccesso e acidi vari. Al centro c’è il fuoco dove vengono riscaldate le pietre vulcaniche usate per il rito. Lo sciamano aggiunge acqua ed erbe fino a raggiungere i cento gradi d’umidità, accompagna la cerimonia con un tamburo e dei canti in lingua maya, mentre i pori si dilatano. Poi c’è il buio ed è qui che aumenta la tachicardia. Il tamburo suona più veloce e aumenta la paura di soffocare, fino a quando si interrompono improvvisamente i canti, poi si arresta anche il suono del tamburo. Quando tutto è immobile e in silenzio, lo sciamano bagna i corpi dei presenti, pronti ad uscire dal “grembo della madre terra” per una nuova rinascita. Alla prima boccata d’aria fresca sembra davvero di VENIRE AL MONDO...

Oggi ho partecipato ad un’attività di auto-ipnosi raggiungibile alterando il tempo dei respiri, scandendoli e fissandoli mentre si è stesi sul prato. Sono una delle pratiche di purificazione, e se ne realizzano tante in quest’incontro. Più di una persona ha vomitato, ho visto altri agitarsi in preda ad un apparente panico, alcuni ragazzi piangere e altri lamentarsi forte. Si tratta di pulizia interna, del lindore dei momenti bui che abbiamo raccolto durante l’infanzia, di tutti i traumi che ci si porta dietro e che ancora fanno male.

Quella della luna nuova è la prima cerimonia di quest’incontro. Tutta la comunità freme per l’attesa che cali il buio. Ma prima di festeggiare bisogna raccogliere, sbucciare e cucinare trenta chili di cacao da poter bere questa notte. Con l’aiuto dei muli riusciamo a trasportare sacchi di patate e farina fino alla cucina per poter preparare gli gnocchi. Siamo circa una trentina a lavorare l’impasto. Un altro momento di condivisione che non dimenticherò mai.

Tags: Colombia

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