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Singapore: la Città-Stato proiettata verso il futuro


Nella città-Stato c’è Rosario ad attendermi: un contatto italiano passatomi qualche giorno prima di arrivare qui. Non c’eravamo mai incontrati prima, nonostante gli amici in comune. La vita mi ha riservato questa conoscenza proprio dove ne ho bisogno, a Singapore.
Rosario è il responsabile di alcune attività di ristorazione o, più comunemente, di questi tempi dove ogni posizione lavorativa ha assunto un termine inglese che serve SOLO a dare un’impressione più grossa (ma la sostanza non cambia), è un restaurant manager. Questo discorso della sostanza riflette precisamente il paese. Provo a spiegarmi meglio: in questa città l’acqua corrente è potabile, addirittura quello dello scarico del bagno, però bere acqua nella metropolitana è vietato - la multa da pagare equivale ai nostri 300 euro.
≪Evitiamo di parlare di politica quando non siamo in casa≫. È stata la prima raccomandazione di Rosario al tavolo del ristorante.
≪E non guardare nemmeno troppo quella ragazza≫. Il lussuoso abito dona un irresistibile fascino al corpo della donna di passaggio. Un’insolita eleganza per essere in Asia. Ma questa non è l’Asia che conosco, non c’è niente di quel meraviglioso continente.
Nel modernissimo ristorante va avanti la nostra conversazione tra un piatto thailandese e un litro di birra irlandese.
≪Quindi la tua idea è di andare domattina al porto≫.
La sua posizione geografica è stata fondamentale nel tempo, il suo porto ha disegnato una fitta rete di connessioni da tutto il mondo ospitando ogni tipo di imbarcazione.
Voglio affiggere e consegnare le copie dell’annuncio che ho preparato. Mi proporrò per qualsiasi tipo di lavoro con la speranza di trovare un’imbarcazione che mi faccia attraversare l’Oceano.

≪Fai ben attenzione a tutto quello che fai, Singapore è controllatissima ed è piena di poliziotti infiltrati tra i civili, sono ovunque ≫, le sue parole suonano come una minaccia.
≪Possono arrestarti o multarti per qualsiasi cosa, anche se non usi lo sciacquone dopo aver cagato≫.
≪Vorresti dire che ci sono persone che per lavoro attendono fuori la porta e controllano la tazza appena esci?≫, non riesco a contenere le risate immaginando la scena.
≪Sì e quando non ci sono loro ci pensano le telecamere, ce ne sono in media tre per ogni abitante≫.
≪…≫.
Singapore è già il futuro anche se i loro slogan invitano all’attesa di qualche decennio: “Verso il futuro ed oltre” è il più simpatico, e promette l’eliminazione di tutte le auto entro il 2030 per far spazio ai mezzi elettrici. Per ridurre l’impatto ambientale hanno limitato, nel corso degli anni, le zone dove è possibile consumare sigarette, fino a costringere i fumatori a chiudersi in casa - e sperare che la puzza non disturbi il vicino.

Ma a Singapore c’è una sanzione per tutto, la peggiore di queste è l’omosessualità, anche qui (come in gran parte del mondo), esiste ancora la discriminazione sessuale, ma solo verso il pubblico maschile, dove la legge vieta addirittura di tenersi per mano o abbracciarsi; qui si può andare in carcere anche solo per essersi appoggiati ad una rete wi-fi senza permesso, devo ricordare sempre di coprire i vetri quando sono rilassato in casa perché girare nudo è considerata pornografia illegale; ma la legge più assurda è quella che riguarda il tentato suicidio, anche quello è illegale. Questo paese ti punisce anche dopo la morte!
Da parte sua, il sistema di riciclaggio è un esempio unico ed innovativo: i rifiuti solidi vengono separati dai materiali riciclabili e poi lavorati per prolungarne la durata. Quelli che non superano il riciclaggio finiscono in uno speciale termovalorizzatore che ne riduce il volume del 90% e i vapori che ne genera azionano delle turbine, le quali a loro volta producono elettricità. Tutto viene minuziosamente riciclato, addirittura è stata creata un’isola-discarica pronta a raccogliere tutti i rifiuti del paese fino al 2045, e quest’isola, già da oggi, è aperta al pubblico con attività di ogni genere. Incredibile!

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