Schiavi dell'apparenza - Indonesia
Amalia è un’amica di Nila e vive sulla selvaggia isola di Curiak, nel lato del Borneo indonesiano. Qui ha costruito un centro recuperi animali ed un osservatorio all’interno del loro stesso habitat. Ci sono animali che sono nati, evoluti e adattati solo a determinate zone e che ancora oggi sono oggetto di studio. È il caso della scimmia nasica che vive solo qui, una specie caratterizzata dal grande naso “a proboscide” e le zampe palmate nel caso dei maschi, mentre le femmine hanno il naso di dimensioni ridotte, di forma triangolare e orientato all’insù. La nasica è una specie di scimmia nuotatrice che ama tuffarsi da grandi alberi. È una razza astuta: ogni notte cambia pianta per dormire, preferendo l’estremità dei rami che pendono sul fiume, così da sentire le vibrazioni di eventuali predatori e tuffarsi direttamente in acqua per scappare. Una specie meravigliosa, ma che anche questa, purtroppo, in via d’estinzione per via della deforestazione e dell’innalzamento del mare.Decido di restare qui a lavorare come volontario in questa struttura che si occupa di sfamare e accudire questa razza. Gli animali qui ricevono ogni tipo di cura, c’è una scimmia che era stata vista correre per il centro della città dopo aver perso l’orientamento. Un’auto non ha avuto il tempo di arrestarsi ferendola così all’addome. Altri esemplari invece sono cuccioli recuperati dopo l’abbandono, vengono seguiti per un periodo prima di essere reintrodotti nel loro habitat naturale.
Ad Amalia piace la mia chitarra, mi confessa che ne avrebbe sempre voluta una, ma la paura di non avere tempo per apprenderla a suonarla ha sempre frenato questo suo desiderio. Colpa del tempo e dell’utilizzo che ne facciamo, è tutto qui. Dovremmo usare il tempo solo per le cose che ci piacciono, per le cose che vorremmo apprendere, per le attività che ci stimolano o che ci affascinano, dovremmo usare il nostro tempo per godere di gioia e non per rincorrere una “sempre più lontana” felicità. Il tempo è davvero la cosa più preziosa che abbiamo e invece noi lo mettiamo al pari di un accessorio, lo barattiamo per l’ultimo cellulare alla moda sborsando 1000 euro, che tradotti in tempo, sono circa un mese della propria vita per un oggetto dalla dubbia durata. Meno sarai schiavo degli oggetti di consumo e più sarai libero, sembra banale ma non lo è. Ridurre i consumi e minimizzare i nostri oggetti è una buona strada per la libertà, oppure possiamo scegliere di farci schiavizzare dal sistema per sostenere i consumi, pagando con la cosa più importante, il tempo. L’apparenza, ad esempio, è una delle più grandi forme di schiavitù sovvenzionata con il nostro tempo. L’apparenza conta più dell’essenza al mondo d’oggi, c’è bisogno di “avere per essere”: hai bisogno sempre di comprare nuovi oggetti che dovranno definire i tuoi gusti e il tuo status, il tuo livello nella società o se sei figo oppure no. A me non importa niente di tutto questo, io voglio solo il mio tempo per vivermi la mia vita.
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Quante volte mi hanno detto di pensarla così perché non ho né un mutuo da pagare né una famiglia da mantenere. Certo è vero, ma quella di non voler firmare un mutuo e metter su una famiglia è stata una mia personale scelta, e non è certo un valido motivo per sorbirmi le lamentele di chi ha preferito diversamente. Ma poi perché dovrei crearmi dei problemi che non ho mai scelto di avere?...http://www.worldwildtour.it/index.php/diario-di-viaggio/128-schiavi-dell-apparenza-indonesia#sigFreeId2c6a14ae8c