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Le salinas di Maras: una delle ricchezze del Perù

Il sale rosa viene estratto solo da 4 posti nel mondo e uno è Maras.

Questa ricchezza di sale è gestita da quattrocento famiglie del vicino paese da più di settecento anni.
Pensare di trovare del sale a migliaia di metri d'altezza già questo sorprende e ancora di più il vedere che tutto si forma da un rigagnolo d'acqua che fuoriesce dalla roccia.
Il sole evapora lentamente l'acqua lasciando il che il sale si possa raccogliere e successivamente vendere.
Solitamente, gli stagni salati si formano vicino all'oceano, il che significa che Maras una volta era coperto da uno.

Le 3000 piscine sono alimentate da una sorgente sotterranea di ipersalina che ha avuto origine 110 milioni di anni fa durante la formazione delle Ande.

Il sale è un bene prezioso, fu uno dei principali elementi per la conservazione dei cibi, in quanto sotto sale le provviste potevano conservarsi durante i lunghi trasferimenti in nave. Un metodo di conservazione naturale, quando ancora non esistevano i frigoriferi e la corrente elettrica.

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Huacachina: un'oasi nel deserto del Perù

Deserto, deserto, deserto, città, centri commerciali. Che diavolo di corrente quella del consumismo.
Al mattino il panorama è davvero simpatico.
Dune che circondano la laguna, palme e un bel sole. Mi ricorda l’oasi in Tunisia. Quella però aveva al massimo due tende intorno. Qui ci sono un fiume di turisti.

La zona povera di Ica si estende fino all’orizzonte creando uno scenario stile Star Wars. Baracche tutte in ordine, attraversate solo da una striscia di sabbia più scura.
Io su questa enorme duna ammirando il sole che viene risucchiato dal deserto, che colori, che tramonto stupendo.

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Quanto vale una vita? - Perù

Da Mancora a Lima gli scenari sembrano tutti uguali: un vasto deserto tagliato dalla strada con i suoi cavi elettrici che disegnano due linee all’orizzonte desolato. Seppur breve, il viaggio mi è risultato stressante, e non per la strada in sé, ma per il fatto che ho dovuto per forza rispettare dei tempi.
Come le giornate in ufficio con il direttore che ti sta lì con il fiato sul collo. Oggi tutte queste date programmate mi stressano al solo pensiero. Come diavolo ho fatto a lavorare tutti quegli anni con delle scadenze? Per me non è normale passare gran parte della giornata seduto sulla stessa sedia, ed è certamente dannoso restare sempre tra le solite quattro tristi mura. Se penso poi a quelle dove ho lavorato fino ad ora: uffici senza finestre, scantinati mal tenuti e laboratori non sempre a norma, ad eccezione di pochi casi. Quegli impegni giorno dopo giorno assomigliavano più alla lama di una ghigliottina che si stava per avvicinare.

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