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Potosi, la miniera che mangia uomini, l'Inferno in Terra

Un canyon rosso fuoco mi dà il benvenuto in questa parte di Bolivia che ancora non conosco.
Con una famiglia locale condivido il prezzo di un piccolo furgone collettivo fino a Tupiza, una cittadina che sembra sbucata fuori da una pellicola far west di Sergio Leone.
La strada sale su queste vallate rocciose fino ai 4800 metri dove c’è Potosì, o come affermano orgogliosi gli abitanti, “la città più alta al mondo”. Dalla periferia riesco a vedere già le prime miniere. L’altopiano è una vera discarica a cielo aperto ed il vento forte spazza ovunque la sporcizia più leggera. Una scena davvero triste.

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Gli ultimi giorni del comandante Che Guevara

Sono le quattro del mattino e mi trovo sull’ennesima panchina che mi fa da letto. Cristian è con me, siamo arrivati a Vallegrande a bordo di un furgone. Dopo un paio d’ore tra i colori di un’alba boliviana, trovo posto in una casa che puzza di vecchio, ma il prezzo è poco più di due euro. Perfetto.
Il primo luogo che visito a Vallegrande è la lavanderia: mi trovo di fronte a questo pezzo di pietra e immagino così forte quasi da poter vedere il corpo davanti a me. Qui fu messo in mostra “Che” Guevara per un intero giorno, affinché i militari boliviani potessero osservarlo. Anche la C.I.A. era presente e furono loro i maggiori complici in quest’operazione, aiutando l’allora presidente Barrientos alla cattura e all'assassinio. Ci sono scatti che testimoniano la presenza di generali dell'esercito degli Stati Uniti mentre reclutavano e armavano giovani boliviani per mandarli in guerra.

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Il Salar de Uyuni - Bolivia

Il Salar di Uyuni è un posto unico sul pianeta, è così ampio da poterlo osservare dallo spazio. È un tributo di colori e sfumature incastrate tra panorami che cambiano velocemente. Un luogo davvero magico.
Questo deserto di sale si è formato milioni di anni fa. Un enorme lago è evaporato, scoprendo così uno dei luoghi più affascinanti del pianeta. Al centro dei suoi dieci mila chilometri quadrati la sensazione di libertà è così forte da non riuscire ad essere controllata.

Ora mi trovo alle porte di questo deserto, dove ci sono solo alberghi, agenzie che organizzano spedizioni nel deserto e bancarelle che servono succo di mais bollente per contrastare le fredde temperature.

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