Iruya, il villaggio dell'Argentina fermo nel tempo
Viaggio per circa quattro ore nell’estremo nord dell’Argentina percorrendo strade in terra battuta e vallate vertiginose. Mi ricordano i sentieri nepalesi per raggiungere i villaggi dell’Himalaya.Arrivo nella piccola Iruya che è già buio. Trovo ospitalità presso una gentile famiglia con due bimbi così belli che farebbero sciogliere il cuore anche ad Hitler.
Iruya fu fondata ufficialmente nel 1753, ma i primi abitanti si stabilirono qui circa un secolo prima. Erano principalmente aborigeni le cui radici più antiche risalgono agli Ocloyas, un popolo appartenente ad un gruppo etnico Inca. Oggi possiede meno di 1500 anime che vivono tra queste “cattedrali” in pietra d’inestimabile bellezza.
Ma il mio obiettivo è il villaggio di San Isidro, una realtà ancora più piccola, raggiungibile solo quando la stagione secca ritira le sue acque. Sono cinque chilometri di cammino in un lungo canyon sorvegliato dai condor andini, grandi e imponenti. Sembrano proteggere le vette colorate di queste stupende montagne. Il mio corpo comincia a sentirsi meglio dopo questa dose di solitudine.