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Comuna 13 - L'ex regno di Pablo Escobar

Siamo in Colombia, nella comuna 13 di Medellin, un quartiere di circa 160 mila abitanti che divenne rapidamente l'epicentro della violenza in questa zona. Le abitazioni affollate sulle colline, le strade strette e ripide, i loro molteplici vicoli e punti di vista ne fanno un punto strategico per le bande criminali, perché è facile da controllare. Nel mezzo del conflitto armato, le milizie guerrigliere dei gruppi armati e successivamente la FARC, arrivarono per la prima volta in un'area urbana.

In quest'area si insediarono contadini sfollati dalle loro terre da gruppi armati illegali. Si stabilirono nel mezzo della povertà estrema, della disperazione, delle possibilità di impiego quasi nulle e, naturalmente, senza servizi di base. Anche oggi, sebbene con importanti investimenti sociali, la maggior parte dei suoi quartieri sono a basso reddito.

Nel 2002 le forze armate colombiane, sostenute dalla polizia (e addirittura dall’aviazione) entrarono nella Comuna 13, ex regno di Pablo Escobar.
Spararono su tutto quello che si trovarono davanti. I morti della cosidetta Operación Orión, non furono ufficialmente molti, ma il conto informale dei dispersi e delle esecuzioni successive portate a termine dai paramilitari, è salato.

La svolta è stata la scala mobile!

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Rainbow Family, la comunità che vive lontano dal mondo

L’incontro con la Rainbow Family, o “Famiglia Arcobaleno”, è un raduno annuale di persone che credono nei valori della non-violenza e nell'idea che tutti gli esseri umani sono uguali ed hanno gli stessi diritti. Queste persone si danno appuntamento ogni anno in una località differente, solitamente in posti incontaminati, privi di corrente elettrica e, per il bisogno di una totale intimità, anche difficili da raggiungere. Gli incontri seguono i cicli lunari, iniziano con la luna nuova e terminano con la successiva. Durano quindi più o meno un mese. Per raggiungere questo luogo ci sono volute circa dieci ore, di cui quattro nella selvaggia natura con un faticoso cammino.
Rispetto a quello che si possa credere, nei raduni è vietato l'uso di droghe e alcol, anche un singolo soggetto ubriaco potrebbe disturbare tutta l'armonia o recare danni. Non ci sono regole, ma ci sono le libertà fondamentali che tutti rispettano. Un luogo dove ti senti libero di essere. Un bell'esempio di come le persone possono vivere insieme e in pace, nel concetto di uguaglianza sociale.

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Colombia in bici: Taganga - Barranquilla

Il carnevale di Barranquilla è alle porte, ho meno di trenta ore per raggiungere la città e 110 chilometri d’asfalto da percorrere.
Saluto Alex e una volta attaccato il mio carrellino mi alzo sui pedali. Il sole non ha mai smesso di bruciare da quando sono partito, non ho visto uno straccio di nuvola né una goccia d’acqua, ho davvero tanta sete e non ho niente da bere. Scendo dalla sella e comincio ad agitare le braccia nella speranza che qualcuno si fermi, ma nessuno mi aiuta (scoprirò poi che in Colombia è vietato fermarsi sull’autostrada). Con una gola più secca del deserto ed il cappello che gronda sudore raccolto, proseguo pedalando ormai per inerzia, mentre mi maledico di non aver recuperato dell’acqua, maledico questa strada e maledico anche me per essermi messo in sella.
Il carrello è pieno di plastica fino all’orlo e spesso devo fermarmi per recuperare il materiale che perdo. Un pescatore diretto chissà dove, si ferma alla vista della plastica riversata sul manto stradale. Devo avergli fatto impressione visto che mi ha dato due litri d’acqua ghiacciata e due blocchi di zucchero marrone che sembrano saponette. È la panela, un prodotto colombiano a base di canna da zucchero. Ora ho di nuovo le energie per raggiungere questo “benedetto” carnevale.

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