Il senso della vita è sull'Himalaya
Di primo mattino sono già all’ufficio trekking di Kathmandu. Come al solito non sono informato su niente, chiedo all’ultimo della fila, una sorridente brasiliana di nome Gabriella.≪Ciao, ho visto che hai capito qualcosa, ti invidio tanto sai?≫. Con questa battuta ricevo in cambio tutte le informazioni di cui avevo bisogno e dei soldi per pagare il biglietto. ≪Non mi sono ancora ripreso dall’ultima notte e ho dimenticato di ritirare le banconote, dopo andiamo a bere qualcosa insieme e te li restituisco≫. Ma la cosa più bella che ricevo da quella battuta è un meraviglioso sorriso pieno di luce.
Senza rendermi conto a cosa stavo andando in contro avevo preso il ticket d’accesso per il parco Nazionale dell’Annapurna, con l’unica idea di camminare senza una precisa meta nella valle dell’Himalaya.
Al tavolo di un bar mi saluto con Gabriella: ≪Quindi ci incontreremo di nuovo a Pohkara, da lì partono i viaggiatori che intendono percorrere il circuito dell’Annapurna≫.
Holi Festival più pazzo di tutta l'India - Mathurà
Ore quattro del mattino, stazione di Mathurà, buio pesto. Devo trovare un posto dove passare questi giorni, non conosco la città e né tantomeno la zona, decido quindi di parlare con il primo indiano che incontro.≪Segui questa strada, ti porterà al fiume sacro dove incontrerai varie strutture, prova a chiedere li≫.
Mi incammino senza staccare gli occhi dagli antichi e affascinanti palazzi illuminati dai primi raggi del sole. Arrivo al fiume in perfetto sincronismo con l’alba, come se mi stesse aspettando per darmi il benvenuto. Dopo un’ora alla ricerca di un buco dove dormire, un indiano mi offre una soluzione economica ma non proprio legale, un alloggio governativo prettamente per i nazionali.